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~‹ Stardust ›~.
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Mentre imprecavo internamente, pensando ad un modo per fuggire da lì, iniziando a guardare le finestre pronta a fiondarmici contro a costo di farmi male, sentii Daygo pronunciare qualcosa, e notai che era uscito dall'acqua.
Improvvisamente, senza che io ne capissi il perchè, il mio corpo prese a muoversi nella sua direzione.
Fu inutile provare a fermare le mie gambe, non mi ascoltavano.
Che cavolo!
Pensai, sforzandomi di bloccarmi lì, con scarsi risultati.
Sembrava mi muovessi a scatti, un passo in avanti e mezzo indietro, ma nonostante tutto ormai ero vicina a lui.
Stavo andando nel panico, e serrai gli occhi per non vedere più niente.
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Come mi aspettavo, la ragazza prese a muoversi verso di me. La cosa che più mi divertiva, anche se non lo davo a vedere era il fatto che tutto ciò che avrebbe fatto ora sarebbe stato contro la sua volontà e che la sua mente fosse lucida e consapevole di quanto stava accadendo, almeno fino a che uno dei due non avrebbe raggiunto l'orgasmo.
Infine mi raggiunse, restando in piedi davanti a me, quasi come se non sapesse cosa fare. Probabilmente anche la volontà della ragazza stava contrastando l'incantesimo, ma non sarebbe resistita ancora a lungo.
Coraggio, sai cosa devi fare.
Mormorai fissandola.. -
~‹ Stardust ›~.
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Tenevo gli occhi così strettamente chiusi che iniziarono a farmi male, ma le orecchie erano libere di sentire tutto e quindi udii anche la frase di Daygo, diventando di un colore simile alla porpora, sia per l'imbarazzo che per la rabbia.
Avevo una gran voglia di sparargli, fargli del male o ucciderlo, ma il mio corpo voleva ben altro, e solo la mia volontà non serviva a niente.
Mi aveva fatto un incantesimo ed io non avevo la più pallida idea di come spezzarlo!
Le mie braccia si alzarono, contro la mia volontà, andando a sganciare i ferretti che tenevano chiuso il reggiseno, e successivamente togliendolo, facendomi restare parzialmente nuda davanti a lui, anche se non lo vedevo.
Feci un altro passo in avanti, e stavolta avvertì il calore emanato dal corpo dell'uomo, finchè con un ultimo passo non sentii di essermi proprio appiccicata a lui.. -
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Restai impassibile quando la visi sganciarsi il reggiseno e mettere il suo corpo a nudo davanti ai miei occhi e il tutto contro la sua volontà che desiderava l'esatto contrario.
Si avvicinò a me, spingendo il suo corpo contro il mio e non esitai ad alzare una mano ed a stringerle un seno nel palmo, massaggiandolo lentamente.
Forza, puoi fare più di così...
Doveva andare oltre. Le mie parole chiaramente non erano rivolte alla sua coscienza, pur essendo l'unica in grado di sentirle. Il suo corpo si sarebbe dovuto muovere da solo nel tentativo di darmi piacere e i miei tocchi e le mie parole servivano solo ad incentivarla e ad aumentare il desiderio nel suo corpo così da spezzare definitivamente la sua volontà.. -
~‹ Stardust ›~.
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Il mio corpo ebbe come un sussulto di piacere quando sentì la mano di Daygo andarsi a posare su uno dei miei seni, ma la mia anima stava combattendo così furiosamente contro me stessa che nemmeno un gemito uscì dalla mia bocca.
Presto una delle mie mani sfiorò un fianco dell'uomo, scendendo quindi fra le sue gambe e prendendo in mano quello che ovviamente doveva essere il suo membro, iniziando a massaggiarlo lentamente.
Ed intanto io continuavo la mia lotta interna, sempre meno disposta a fare il suo gioco o sottomettermi a quell'incantesimo.
Chi mi aveva conosciuta bene sapeva che l'ultima cosa che facevo era arrendermi, ed infatti dopo qualche minuto riuscii a bloccare la mano, e, aprendo gli occhi per fissarlo con odio, parlai anche.
Scordatelo.
Una semplice parola per cui avevo dovuto lottare tanto, in modo da sostituire i gemiti provocati dalla mano sul seno con tutto il disprezzo che provavo.
Probabilmente era tutto inutile, ma finchè avessi potuto, avrei lottato per liberarmi.. -
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Pian piano la sua mano scese ad afferrare il mio membro, già in parte eretto a causa della situazione e pregustando quanto sarebbe avvenuto a breve. Ad un certo punto si bloccò e dalle sue labbra fuoriuscì una replica alle mie parole. Era combattiva: mi piaceva. Anzi, forse questa sua combattività, questa sua ostentazione, mi piacevano ancora più del suo semplice aspetto esteriore e spezzarla, rendendola magari una perfetta schiava di piacere mi avrebbe reso molto orgoglioso di me stesso e delle mie capacità.
Certo. Ora mettiti in ginocchio e datti da fare con quella bocca.
Dissi, posando una mano sulla sua testa e spigendola verso il basso.
E... visto che sei così combattiva, bada ai denti, sarebbe un peccato romperteli tutti e potrebbe accadere anche di peggio.
Intimai.
Pensa che potrebbe succedere se una bella sirenetta come te finisse per annegare...
Aggiunsi nel tentativo di spaventarla. Certamente non ero noto per lanciare minacce senza senso ne fondamento, la ragazzina non mi conosceva, ma avrebbe fatto meglio a fare attenzione e a tenere a freno la sua ostinazione.. -
~‹ Stardust ›~.
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Mi ritrovai inginocchiata ai suoi piedi, e il mio corpo sembrò vibrare tanto stavo lottando.
Le mie mani tornarono a prendere il suo membro e l'avvicinarono alla mia bocca.
Ma la mia mente era impegnata ad assorbire le parole dell'uomo, guardando la piscina quasi con l'incredibile desiderio di essere io a buttarmici, ed annegare.
Molto meglio morta che questo...
Pensai, mentre la mia bocca si apriva lentamente ed accoglieva in essa parte di lui.
Sapevo che l'unico motivo per cui non provavo nausea era per colpa dell'incantesimo che mi aveva fatto.
Avevo voglia di morderlo, il mio corpo piano per procurargli piacere, la mia mente forte per fargli male, e quindi lo feci... ma non proprio gentilmente come il corpo sperava.. -
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Sarebbe stato tutto molto più semplice se solo si fosse lasciata andare ed assecondasse ciò che l'incantesimo imponeva. Così facendo, oltre a rendere tutto più difficile, si sarebbe ritrovata, molto probabilmente, con forti dolori alle ossa nei giorni seguenti a causa degli sforzi cui sottoponeva il proprio corpo.
Alla fine, credevo che le mie minacce fossero bastate ma mi sbagliavo, in quanto la sua forte volontà, le fece chiudere la bocca con abbastanza forza da farmi male, non fosse stato per l'incantesimo e per la mia naturale robustezza, dovuta anche alle dimensioni del mio membro, probabilmente lo avrei del tutto perso.
A quel punto una mia mano scattò, prima verso la sua gola, allontanandola dal mio membro e tenendola ferma, come se la stringesse una morsa d'acciaio, mentre la fissavo negli occhi.
Ti credi forte, eh?
Mormorai.
Considerati fortunata, sei forse la prima cui concedo un secondo avvertimento, questa volta però giochiamo diversamente.
Le dissi, prendendole la testa con una mano e tappandole il naso con l'altra, mentre la spingevo verso il mio membro. La mancanza d'aria l'avrebbe portata presto o tardi ad aprire la bocca e difficilmente avrebbe provato a richiuderla, anche perchè avrei fatto in modo di spingerle il mio membro con forza fino in gola se necessario.. -
~‹ Stardust ›~.
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La forza con cui mi strinse la gola mi spaventò e non poco, ma mai e poi mai gli avrei chiesto di lasciarmi andare, perchè ero cocciuta e preferivo davvero morire piuttosto che sottomettermi a lui.
Almeno nella volontà, visto che il mio corpo voleva assecondarlo e basta.
Quando mi tappò il naso decisi che sarei morta piuttosto che aprire la bocca, e difatti riuscii a stare veramente a lungo senza respirare, pur iniziando a sentire il bisogno di farlo, accompagnato da leggeri giramenti di testa ed improvvisa debolezza.
Purtroppo, un giramento di testa più forte degli altri, mi portò ad aprirla per prendere ossigeno, visto che dopotutto il mio istinto di sopravvivenza era forse più forte della volontà che ci stavo mettendo.
Il fatto che avessi avuto un giramento di testa mi rese debole mentalmente, facendo si che il mio corpo prendesse il sopravvento e spontaneamente avanzasse con la bocca nuovamente verso il suo membro, prendendo a stuzzicarlo in ogni modo.
Interrompevo solo di tanto in tanto a prendere aria, mentre ancora mi sentivo stordita per via della mancanza d'ossigeno.
Però forse era meglio così, almeno non stavo capendo molto bene cosa stesse accadendo, mentre tornavo a chiudere gli occhi.. -
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Non persi un solo istante nel momento in cui allargò appena le labbra per far scivolare il mio membro all'interno della sua bocca, spingendolo con forza in tutta la sua lunghezza e facendolo arrivare fino in gola alla ragazza. Presi quindi a farlo scivolare avanti e indietro con un impeto tale che sembrava quasi la stessi penetrando in modo selvaggio e con forza.
Beh? Non combatti più?
Domandai a gran voce senza fermarmi.
Dov'è finita quella guerriera di poco fa?
Domandai ancora, quasi gridando, spinto dalla foga.. -
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La sua frase, pronunciata con quel tono prepotente, mi fece riaprire gli occhi per fulminarlo con lo sguardo.
Se solo avessi avuto un briciolo dei suoi poteri, probabilmente l'avrei già fatto da tempo e non avrei provato il minimo rimorso dopo averlo ucciso!
Lentamente mi stavo riprendendo, quindi era inutile se credeva che gliel'avrei fatta avere vinta così facilmente. Non sapevo se potevo definirmi guerriera, probabilmente non ne avevo nemmeno la forza, ma ero cocciuta ed ottenevo sempre (o quasi) quello che volevo.
Mentre mi penetrava, diedi il tempo alla mia mente di schiarirsi le idee, visto che adesso un pò riuscivo a respirare e l'ossigeno stava ritornando a circolare.
Morderlo di nuovo non sarebbe servito, e non ero nemmeno sicura che ci sarei riuscita, mentre provare a sfuggirgli sarebbe stato altrettanto inutile.
Cosa fare quindi per tirarmi fuori da quella situazione?. -
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Per un breve istante sogghignai sadicamente ma, molto probabilmente, a causa dei forti scossoni ricevuti, la ragazzina non potè notarlo.
Fui io a notare però lo sguardo assassino nei suoi occhi. Se fosse stato possibile uccidere una persona con lo sguardo, avrei già smesso di respirare, ma non era quello il caso. Di sicuro quella ragazzina, con una tale forza interiore, sarebbe potuta diventare qualcuno all'interno del club di magia e in tutta la scuola. Prima però bisognava prepararla, ammesso che decidesse di farne parte, ed era per questo che tutto ciò stava accadendo, oltre che per il mio puro piacere personale.
Dopo alcuni minuti mi fermai per alcuni secondi, giusto il tempo di rinnovare la presa afferrandola questa volta per i capelli e trascinandola verso la vasca. A quel punto mi immersi e la trascinai con me. Le spinsi la testa sott'acqua e la costrinsi a proseguire quanto avevamo già iniziato a bordo della piscina. Questa volta non c'era bisogno che le tappassi il naso, così mi limitai a tenerle la testa sott'acqua e per contrastare le mie spinte.. -
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In un'istante mi ritrovai ad essere trascinata per i capelli verso la piscina.
Prima che potessi anche solo provare a ribellarmi, mi ritrovai sott'acqua nella stessa posizione di prima, con l'unica differenza che adesso non potevo respirare e quindi mi toccava trovare una soluzione a quella situazione prima di svenire.
Mi guardai attorno, sott'acqua, cercando una via di fuga o qualcosa che avesse potuto aiutarmi.
I minuti passavano troppo velocemente, e presto iniziai a sentire di aver bisogno d'aria.
Stavolta però fu il mio corpo ad indebolirsi prima della mente, ragion per cui riuscii, spingendomi con le gambe, ad allontanarmi da lui quanto bastava a riaffiorare in acqua e prendere aria.
Non ero certo libera dall'incantesimo purtroppo, e quindi il mio corpo decise di farmi tornar sotto.
Maledizione, devo trovare un modo di rompere quest'incantesimo! Possibile che non ci sia un modo?
Pensai mentre la mia bocca riprendeva a lavorare, agevolata dal fatto che la mancanza di ossigeno mi aveva nuovamente indebolita.
Ok, basta, preferisco svenire. Almeno morirò e questa tortura finirà. E di sicuro, sono riuscita a liberarmi per qualche secondo di nuovo... uno a zero per me, stupido incantesimo.
Pensai ironicamente, dosando l'aria in modo da sopravvivere qualche minuto in più.... -
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La tenni sott'acqua diversi minuti, non sapevo fosse una campionessa di apnea o meno, poco importava. In fin dei conti non fu nemmeno un tempo tanto lungo.
Quando infatti vidi che era giunta al limite e allo stremo delle forze, la tira su e la sollevai, mettendola a sedere sul bordo della vasca.
A quel punto mi portai davanti a lei e le feci allargare le gambe, prendendo a stimolarle l'intimità attraverso le sue mutandne, premendo sulla parte più sensibile e massaggiandole con le dita su tutta l'area interessata.. -
~‹ Stardust ›~.
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Mi ritrovai finalmente fuori dall'acqua, e presi dei profondi respiri, sentendo che la testa mi girava così furiosamente da pensare che di lì a poco sarei davvero svenuta.
Daygo intanto mi costrinse ad allargare le gambe, in modo da poter comodamente mettersi a giocare con la mia intimità.
Inutile dire che il mio corpo stava impazzendo mentre la testa avrebbe tanto voluto staccargli le mani a morsi ed ucciderlo seduta stante.
Non potevo liberarmi? Bene.
Ma non avrei nè esternato il godimento che il mio corpo stava provando, nè gli avrei permesso di soggiogarmi del tutto.
Serrai la bocca e riaprì gli occhi, fissandolo con un odio così estremo che mi stupii di me stessa.
Non credevo di essere capace di odiare così intensamente qualcuno, di solito ero sempre la più socievole e quella meno incline ai litigi.
Non che mi dispiacesse, anzi.
Poggiai entrambe la mani ai bordi della piscina, continuando a fissarlo con i miei occhi color smeraldo, che in quel momento erano però di colore leggermente più cupo, forse dovuto alla precedente mancanza d'aria e alla rabbia che provavo..
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